Luigi Elicio Immaginate se «Renzo e Lucia» avessero «pubblicizzato» così la loro promessa di matrimonio. Il corso degli eventi narrati dal buon Manzoni forse avrebbero trovato più di qualche «deviazione». Eh sì, sembra crescere a dismisura, infatti, il piccolo fenomeno, non nuovo nelle diverse città, ma che a Ruvo sta diventando una nuova manìa: giovani coppie di «promessi sposi» in vena di rendere «pubblico» il proprio fatidico «s^». Una maniera così capillare e diffusa di dare la «notizia» dell'evento che la trovi dappertutto ed in diverse forge. «Tizio sposa caia, il tale giorno ed in tale chiesa» è la più semplice. Conditi da cuori disegnati e frasi d'amore eterno. Un costume goliardico che per gli aspiranti sposi sembra stia diventando una delle prime cose da fare da inserire nella lunga scaletta dei preparativi. Anzi, ci si sfizia di particolarità per renderlo ancor più unico e sensazionale. «Siamo la coppia più bella del mondo e vi aspettiamo numerosi» alla tale chiesa, il tale giorno, cita uno degli ultimi affissi che riporta le sembianze di lei e di lui travestiti da Jane e Tarzan. Immagine di un «sogno» che si realizzerà con tante di virtù descritte in dialetto ruvese, appare su di un altro annuncio da parte di una giovane coppia in procinto. Una maniera per rendere il giorno memorabile ancor più indimenticabile, da raccontare un giorno ai propri figli oltre al tradizionale filmino da vedere e album da sfogliare. Volantini, manifestini, striscioni da un balcone all'altro, lenzuola agli incroci, sui ponti, ai semafori, cabine telefoniche prese d'assalto, disegni ed immagini realizzati al computer, fotografie e fotomontaggi delle giovani coppie ritratte e commentati in ogni pizzo più disparato. Presa di mira l'affissione soprattutto sui pali di pubblica illuminazione, pensiline di autobus, muri in punti nevralgici di passaggio, eccetera eccetera. Nomi dei due «promessi» sposi, data del matrimonio, luogo e condito da brevi commenti simpatici per esplicitare le sconosciute qualità di lui e di lei. Un vezzo, ora, inseritosi in maniera preponderante prim'ancora del classico addio al celibato e al nubilato (che restano comunque in voga) o anche alla soave serenata sotto casa che qualcuno continua a fare alla vigilia. A volte, sono anche scherzi promossi dalle comitive di amici che si ritroveranno a fare il classico trenino in sala il giorno d'invito. Un piccolo fenomeno da «Promessi Sposi» riadattato nella versione nuovo millennio. Finora, la pubblicazione «ufficiale» (codice civile art 84 e seg., dpr 396/2000) del proprio matrimonio ha seguito i canali classici, forse risultati un po' troppo grigi e stantii: l'Albo pretorio del Comune di residenza (Stato Civile) e pubblicazione in parrocchia a cura del parroco. Per gli sposi un iter preciso e senza sgarrare, con tanto di documentazione, certificati, termini e tempi di rilascio e di affissione, oneri e imposte. Pena, il rinvio del matrimonio. E così dall'altra, parte il libero sfogo. Avvisi diffusi per coinvolgere la cittadinanza per l'«evento» tra i più importanti della propria vita. Una sorta di partecipazione collettiva che sì, vuole dimostrare l'effervescenza dell'amore tra i due. Ma vuoi vedere che, in fondo, è forse anche una maniera per raccogliere dagli altri un po' di solidarietà. |