Riceviamo una nota di un cittadino che, con un senso civico raro, ha fatto in modo che la cosa Pubblica (quindi di tutti noi) fosse messa in sicurezza. Ecco quello che è accaduto:
Venerdì 25 luglio ore 22,30.
Percorrendo nel verso di salita la via 1° Maggio e giunto nei pressi del cancelletto pedonale dell’Ospedale (accesso diretto verso l’ufficio ticket), noto che questo stesso elemento di chiusura era aperto. Allertai con immediatezza gli agenti di servizio della Metronotte che, tempi tecnici di attivare l’azione, raggiunsero il sito alle 22 e 40 circa.
Presa visione dei luoghi e attraversato il cancello, si portarono all’ingresso in coincidenza dell’ufficio ticket e rilevarono anche questo aperto, quindi decisero di compiere tutto il percorso interno fino a raggiungere l’ingresso centrale che, per non avere diversità dalle due prime, erano aperte.
Ritornando sui passi del percorso già effettuato, in compagnia del Medico di Guardia, lo stesso mi ricopre di ringraziamenti, aggiungendo il suo stupore per quanto visto.
Gli agenti della Metronotte, terminato il loro intervento, mi ringraziano ulteriormente; Però io non abbandono il sito e, verso le 23,00, per mia somma sorpresa, vedo sopraggiungere un auto bianca che entra dal cancello carrabile precedente il succitato pedonale e, ahimè “soddisfatto”, immagino sia arrivato il Responsabile del Servizio. Così non è; tempo tecnico di effettuare il parcheggio dell’auto, il soggetto alla guida ne esce a piedi ed in bermuda, si dirige verso basso della detta via svoltando per via Manzoni. Falso Allarme.
Nel frattempo anche i Carabinieri, allertati e giunti sul posto, restano come i primi increduli dell’accaduto. Mi invitano a seguirli (tanto le porte erano aperte) ripercorriamo il tragitto già menzionato e non trovano nessun dettaglio diverso dalla rilevazione della Metronotte. Riferii dell’auto lasciata in parcheggio presso la struttura pubblica e, ritornando sul luogo del misfatto, ancora ringraziamenti. Glia genti in servizio restano comunque in allerta e ritornano sul luogo a scadenze temporali ravvicinate.
Sta di fatto che, nel corso delle operazioni ora descritte, nei momenti di attesa e riflessione tra i vari soggetti qui convenuti, dal balcone di una proprietà frontale e privata, vien fuori il suo abitatore che, con massima tranquillità e non curante del suo “essere omertoso”, dichiara lo stato delle cose (ovvero accessi e fuoriuscite notturne senza regole). L’indomani, ovvero 6 ore dopo i fatti, ripassando per quel tratto stradale, osservo l’avvenuto miracolo: la presenza della catena a bloccare e ostruire l’ingresso. |