In pochi sono a conoscenza del fatto che tutte le strutture trasfusionali pugliesi alla data del 31/12/2014 dovranno risultare in linea con gli standard strutturali tecnologici e di qualità richiesti da una serie di normative europee (a partire dalla Direttiva 2002/98/CE) e previsti dall’accordo Stato Regioni n. 242 del 16/10/2012. Se tale obiettivo non dovesse essere raggiunto, il sangue raccolto non potrebbe essere più utilizzato a fini trasfusionali e pertanto c’è da essere seriamente preoccupati da un lato per le inevitabili ripercussioni sull’erogazione dell’assistenza sanitaria e dall’altro per la conseguente vanificazione di decenni di lavoro da parte delle Associazioni di volontariato impegnate nella diffusione della cultura della donazione del sangue. Ricordiamo che il lavoro incessante delle Associazioni ha comportato finalmente il conseguimento per la nostra Regione dell’autosufficienza in termini di unità di sangue necessarie evitando quindi la dipendenza da altre Regioni. Rivolgiamo quindi al Signor Sindaco di Ruvo, Vito Ottombrini, interlocutore principe per la salute dei cittadini, un appello accorato per conoscere il destino dei donatori di sangue ruvesi che dal mese di gennaio 2015 potrebbero trovare le porte del punto di raccolta sangue del locale Ospedale definitivamente chiuse, ed inoltre chiediamo un intervento Istituzionale che possa tranquillizzare i pazienti che necessitano di terapie trasfusionali. Tanto si doveva.
Il Presidente Avis Comunale di Ruvo Dottor Luciano LORUSSO |