In nome e per conto dei gruppi consigliari di minoranza, mi preme evidenziare alcune considerazioni circa i lavori dell’ultima seduta del Consiglio Comunale (27/11/2014), caratterizzata principalmente sul riconoscimento di alcuni “DEBITI FUORI BILANCIO” e sull’approvazione della delibera di “ASSESTAMENTO GENERALE DEI CONTI” per l’esercizio finanziario dell’anno in corso. In riferimento al riconoscimento dei debiti fuori bilancio, si è proceduto ancora una volta a prendere atto di alcune sentenze giudiziali che hanno sancito un sovraprezzo del valore di suoli destinati alla costruzione di edilizia pubblica (comparti L e M) ed a stanziare ulteriori e cospicue somme (€ 1.100.000,00) per la relativa copertura finanziaria, destinando gran parte dell’Avanzo di Amministrazione dell’anno 2013 per tale scopo. Al di là delle considerazioni e delle discussioni già fatte in merito al pagamento di detti debiti ed al corrispondente recupero delle somme da parte del Comune per la quota di competenza delle Cooperative edilizie, la cui operazione si fa sempre più complessa ed onerosa rendendo molto fragile il mantenimento dell’equilibrio finanziario dell’Ente, sottolineo che il tentativo esperito dall’Amministrazione comunale di concordare riduzioni di prezzo con i proprietari dei suoli espropriati attraverso delle transazioni, seppur apprezzabile sotto il profilo economico-finanziario, non genera una visione prospettica e generale della soluzione e non affronta la problematica nella sua interezza. Infatti, il continuo ricorso a pagamenti e ad anticipazioni finanziarie, finalizzate ad evitare la nomina di “commissari ad acta” nelle procedure di recupero delle somme avverso il Comune, non potrà essere sostenibile ancora per molto tempo se non si interviene in maniera drastica e perentoria sul fronte dell’ ENTRATA e anche su quello della “SPESA”, visto che restano da pagare circa 6.000.000,00 di € per altre sentenze giudiziali, oltre a 7.300.000,00€ (quota capitale) + altri 3.000.000,00€ (quota interessi passivi), rappresentati dalle rate del mutuo ventennale concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti. Pertanto, a mio avviso, fatto salvo il procedimento dell’accertamento della “LOCUPLETAZIONE” sotto il profilo della magistratura amministrativa che la Maggioranza si rifiuta ostinatamente di attivare, è ormai improcrastinabile l’attuazione di un SERIO piano di alienazioni e dismissioni, ad iniziare da quei beni facenti parte del patrimonio disponibile dell’Ente, che non producono proventi ma solo costi di manutenzione sempre più alti e quindi insostenibili, visto il delicato momento. Per esempio, anziché procedere come si è fatto alla vendita della quota della ex Farmacia Comunale la cui partecipazione generava un dividendo per il Comune di Ruvo di circa 30.000,00€ all’anno, si doveva mettere in vendita l’intera superficie di terreni agricoli la cui proprietà non produce alcun beneficio sotto il profilo finanziario ma solo oneri dovuti a contenzioso legale. Anziché assegnare in comodato d’uso a titolo gratuito il 2° piano dell’immobile sito in sito in Via Santa Barbara (ex ENAIP) all’Agenzia regionale ARIF fino al 30/6/2016, occorrerebbe alienare lo stesso immobile ed altri edifici di proprietà comunale, non necessari e strumentali al raggiungimento degli scopi di interesse generale. Altro esempio: non riesco più a comprendere le motivazioni di un immobilismo relativo alla vicenda della costruzione dei “LOCULI CIMITERIALI” bloccata da 2 lustri, la cui attuazione e concessione garantirebbe con assoluta certezza un’entrata straordinaria di almeno 2.000.000,00 di €. Altri interventi su Oneri di Urbanizzazione ed IVA da compensare, su Fitti da incassare, su Introiti vari (vedi lampade votive) e su Tributi cosiddetti “MINORI” (pubbliche affissioni) sono auspicabili e fondamentali, così come prioritarie sul fronte della SPESA sono la devoluzione di alcuni mutui già estinti in quota capitale, la rinegoziazione di altri mutui in essere e la revisione delle modalità di gestione e di affidamento dei più importanti servizi pubblici locali, proiettate più su di un orientamento privatistico e di efficienza piuttosto che ancorate ad una visione pubblicistica e di sperpero. Insomma, è necessario concentrare tutti gli sforzi e le energie professionali a disposizione per arginare nel più breve tempo possibile tale emorragia finanziaria cui l’Ente è sottoposto al fine di evitarne il dissesto, attraverso un monitoraggio analitico della spesa pubblica ed un piano straordinario di valutazione complessiva delle ENTRATE, salvo poi verificare i tempi ed i modi di recupero delle somme anticipate per conto delle Cooperative edilizie medesime. Antonello PAPARELLA Capogruppo consigliare |