Continua la presentazione della Settimana Santa a Ruvo di Puglia a cura di Cleto Bucci. www.settimanasantaruvo.it - www.settimanasantaruvo.tk - http://www.facebook.com/pages/La-Settimana-Santa-a-Ruvo-di-Puglia/58383593044
La seconda processione, detta della Deposizione o degli "Otto Santi", si tiene il Giovedì Santo. Essa è curata dalla Confraternita di San Rocco, la più antica delle confraternite locali, fondata nel 1576, con sede presso la Chiesa di S. Rocco, dov’è abitualmente conservato il gruppo di cartapesta raffigurante la "Deposizione di Cristo". Il simulacro è costituito da un imponente gruppo di 8 statue realizzate dal cartapestaio leccese Raffaele Carretta nel 1920. Il gruppo scultoreo è in realtà la trasposizione tridimensionale del più celebre quadro di Antonio Ciseri dal nome Deposizione di Gesù (1870), oggi conservato nel Santuario della Madonna del Sasso a Locarno in Svizzera. Il gruppo rappresenta il Cristo morto trasportato al sepolcro da Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo che ne reggono il sudario mentre San Giovanni lo sorregge dalle braccia. Insieme a queste quattro figure maschili, vi sono quattro figure femminili che sono Maria di Cleofa, Maria Maddalena e Maria di Salomè che sorregge la Vergine Maria.
Nel buio più profondo della notte, verso le ore due del mattino, centinaia di persone si accalcano nella piccola Piazza dell’Orologio per ascoltare la prima marcia funebre eseguita a piè fermo dalla banda locale e alla quale spetterà l’onore di accompagnare la "macchina processionale" durante il corteo. Alle tre del mattino, il simulacro degli Otto Santi varca la soglia della piccola Chiesa di S. Rocco facendo trattenere il fiato alle migliaia di cittadini e forestieri che assiepano Piazza Castello, mentre le note di una struggente marcia funebre irrompono nelle tenebre e lacerano il silenzio della piazza. È un momento di alta drammaticità e di certo è il momento più atteso dai fedeli, devoti e semplici spettatori. E dopo questa seconda marcia funebre lo stendardo della Confraternita, al suono cupo della grancassa e al rullo del tamburo, s’incammina lentissimo per via Modesti e apre così il corteo. Seguono le devote, quindi le consorelle e ancora la Croce penitenziale seguita dai confratelli in camice bianco con mozzetta rossa e pavera bianca. Seguono i bambini e le bambine che raffigurano personaggi della Passione ed infine il gruppo statuario che con il suo tipico incedere, lento e oscillante, percorrerà le vie del centro antico fino alle prime ore del mattino.
Il Giovedì Santo contempla anche un’altra celebrazione liturgica: la messa in Coena Domini e la lavanda dei piedi. Il rito della "lavanda" che si svolge in Cattedrale, viene officiato dal Parroco, coadiuvato dal Sindaco della città. Anticamente i protagonisti erano 12 poveri della città, oggi sono dodici anziani scelti tra i ruvesi meno abbienti ai quali, dopo la lavanda, viene offerto da parte dell’Amministrazione Comunale il cosidetto tarallo e un piccolo contributo in danaro. Il tarallo è un pane rituale e simbolico a forma di grande tarallo. Il Giovedì Santo è anche il giorno in cui dal tardo pomeriggio e fino a notte inoltrata si visitano, nel numero di sette, i cosiddetti Sepolcri. |